lunedì 6 maggio 2013

Rivelazioni

Ho sempre avuto paura del buio.
Da quando ho memoria temo l’oscurità, le ombre, i contorni poco definiti, specialmente tra le mura di casa.
Probabilmente questa fobia si deve alla visione di film molto poco adatti ai bambini innocenti, come una volta ero io, da parte di mia sorella, la Zia Sister ma non sitter.
Film popolati principalmente da fantasmi, presenze poco rassicuranti, esseri trapassati che tornavano a fare visita ai propri cari…
Mia sorella, conoscendo questo mio timore, mi propinava visioni di film dal titolo “A volte ritornano”, “Attenzione stanno tornando",“Attenzione sono tornati”.
Raggiunta un’età più o meno adeguata a sfuggire alle grinfie dell’amore fraterno, ho accuratamente evitato spettacoli di questo genere.
La vita però è molto strana e mi ha fatto dono di una insana passione per libri scritti da maghi del terrore, dell’orrore, del soprannaturale, a cui non riesco a stare lontana, con cui ho passato nottate intere (ovviamente molto prima dell’avvento di Mister Ciocio),non solo per non riuscire a staccarsi dalle pagine ma perché spegnere la luce era una missione impossibile.
Ma soprattutto ha messo sulla mia strada Marito Vigile, appassionato di film dove i protagonisti possono essere: gruppo di ragazzi che passa un tranquillo finesettimana nei boschi per poi essere posseduti uno per uno dallo spirito di una dama assassinata trecento anni or sono in quegli stessi boschi, che cerca vendetta sterminando anime pure; storie varie di esorcismi a mo’ di vero documentario, costringendo la sottoscritta ad una ricerca in rete per essere sicura che quello che sta guardando sia totalmente finito; ed il meglio, giovane famiglia con figlio piccolo che monta telecamere in tutta casa a seguito di fatti strani per poi scoprire che i fatti strani sono dovuti a demone, che al termine di due ore di puro terrore, si porterà via il piccolo.
Capite bene perché il buio mi inquieta, camuffa, mi impensierisce, fa vedere cose dove non ci sono, mi impedisce sonni tranquilli a fasi alterne della vita.
Ieri sera Mister Ciocio stentava ad addormentarsi. Cosa molto strana essendo lui, per nostra fortuna,mia e di Mister Vigile, bambino narcolettico, in grado di addormentarsi su qualsiasi superficie a qualsiasi orario nel giro di trenta secondi.

“Amore non hai sonno?” Io dopo un’ora piegata nel lettino, che poi ti chiedi come mai soffri di cervicale.
“No” Occhi sgranati dopo una giornata passata a giocare a pallone, rotolarsi nel prato, mangiare gelato, provato tutti i giochi del parco, correre a perdifiato con Mister Vigile, che ovviamente russava sul divano.

“Non riesci a dormire?”
“No”
“Intanto ti spengo la luce così dormi meglio”
“No mamma,buio no….”
“Amore hai paura del buio?”
“Si’”
“amore non c’è motivo di avere paura del buio, con il buio si dorme meglio, si fanno bellissimi sogni, poi c’è mamma qui accanto a te, non devi aver paura di niente…”

E ho capito.
Ho realizzato che essere mamma vuol dire, anche, tranquillizzare tuo figlio su ciò che a te magari terrorizza da quando avevi tre anni.
Che molto presto mi chiederà di cose che mi spaventano, perché si muore mamma? Perché ci si ammala? Perché quel bambino è cattivo con me? Tu e babbo starete insieme per sempre?
Toccherà i miei nodi scoperti, i miei timori, le mie paure. Mi metterà a nudo, si insidierà nel mio cuore alla ricerca di punti deboli sperando di non trovarli.
Ed io tranquillamente gli dovrò spiegare che sì un giorno tutti ce ne andiamo, che la vita è un viaggio meraviglioso ma un giorno lontano lontano chiuderemo gli occhi e ci addormenteremo per un lunghissimo sonno, senza fargli intendere che è la mia più grande paura, andarmene, specialmente finchè lui è così piccolo, e che da mamma posso accettare di lasciare questa terra solo quando lui sarà grande, ma tanto grande, ma così grande che dovrà a sua volta rispondere a queste domande fatte da suo nipote… E forse anche allora non sarò così contenta di chiudere gli occhi.
Dovrò spiegargli che a volte i bambini sono cattivi ma non tutti, senza fargli capire che vorrei annodare il collo di chiunque lo possa far star male.
Dovrò rassicurarlo che sì tesoro io e Mister Vigile staremo sempre insieme, perché ci sarà sempre tanto tanto amore, con la speranza che questo amore sia sempre come oggi, perfetto.
Da mamma dovrò imparare a infondere tranquillità ad un esserino, proprio di quello che mi fa più paura, come una stanza buia, dove i contorni sono sfocati e si può credere di vedere mostri pronti ad assalirci, mentre invece è solo il dinosauro di tuo figlio dimenticato vicino alla porta.
Accidenti al disordine.


giovedì 11 aprile 2013

E poi...

E poi ci sono giorni come questi... lunghe giornate costretti a casa da una maledetta primavera che tarda ad arrivare, con la sola compagnia di un essere molesto alto circa 85 cm, del peso di 12 kg e 100 grammi, che al momento sta dormendo beatamente nel suo lettino, che prima di capitolare dalla stanchezza,ha nell'ordine:

-prontamente rovesciato una fetta di pane con sopra noto formaggino spalmabile, prima sulla tovaglia immacolata,poi per terra, usandolo a mò di strofinaccio. La sottoscritta si era distratta un attimo per bere un bicchiere d'acqua

-tirato fuori dal cassetto l'aspirabriciole, provveduto ad accenderlo e a passarlo per tutta casa fino a scaricarlo completamente, e lasciarlo senza vita sul pavimento. Inservibile.
La sottoscritta stava facendo la pipì

-aver controllato le proprie parti intime con le manine grassocce di cui è munito, non appena la sottoscritta ha provveduto ad aprirgli il pannolino, spinta da un odore non proprio di violetta... e poi con le stesse manine grassocce ma non proprio pulite aver afferrato i capelli della sopraccitata sottoscritta

-lanciato lo spazzolino da denti in un gesto di rabbia perché, in quanto portatore di gene xy, si ribella all’abitudine ad una corretta igiene personale che la genitrice cerca di inculcargli

-nell'intento di recuperare il sopraccitato spazzolino da denti, si sia catapultato giù dal suo panchetto. La sottoscritta era presente e pronta nel prenderlo al volo.

-provveduto a piangere tutte le lacrime della galassia per un non ben precisato motivo prima di abbandonarsi ad un sonno ristoratore


Questi sono i momenti in cui ti chiedi...chi me lo ha fatto fare? Perché? Ma non si stava meglio prima? Momenti in cui ti assale una stanchezza immane, un sonno arretrato secolare, in cui hai un estremo bisogno di vegetare davanti alla tv, senza pensare, leggere, riflettere, senza perderti in nessuna attività mentale e tantomeno fisica. Senza nessuno che ti chiami "mamma" 30 volte al minuto (contate), ti tiri per la maglia, ti costringa a guardare lo stesso libro per un'infinità di volte.

E poi... poi si sveglia dal pisolino. E capisci che no,non si stava meglio prima.
E il momento passa, per fortuna.

mercoledì 20 marzo 2013

Domanda da un milione di dollari

Ehi mamme di nani duenni...
Anzi, per la precisione,di nani che vanno dai diciotto ai trentasei mesi...
Dite la verità, quante volte vi capita al giorno? Una, due, tre...E come reagite? Scappate a gambe levate? Ridete in faccia al vostro interlocutore? Pensate di essere in una            candid camera? O vi stampate sul vostro bel viso un sorriso sognante,un'espressione magica,nostalgica,presagio di eventi che sperate imminenti?
La scena,su per giù, dovrebbe essere questa. Siete a spasso con il vostro Ciocio o la vostra Nana, a seconda di cosa vi sia toccato svariato tempo prima...incontrate una vecchia conoscenza, una ex collega di lavoro, un'amica di vostra madre, una compagna di scuola,  la vicina di casa, la nonna di un'amica... insomma un campione abbastanza vario della società che vi circonda. E tra un convenevole e un altro scatta la Domanda. Quella con la D maiuscola.
"A quando il secondo???"
...
Il secondo che?
Il secondo marito?
Il secondo mutuo?
Il secondo lifting?

Il secondo... no non intenderai certo...il secondo... il secondo Ciocio?

Questa domanda dalle mie parti va per la maggiore ultimamente, visto che il traguardo dei due anni oramai è alle porte.
All'incirca da quando Ciocio si è trasformato da un esserino quadrupede ad un bipede parlante, pare si sia scatenata l'epidemia.
NonnA con la A maiuscola, ovvero signora Suocera: "Il tempo passa, il tempo vola, non devi aspettare troppo, non devi rimandare..." Notare la seconda persona singolare, forse nell'immaginario di mia Suocera suo figlio, cioè Marito Vigile, è asessuato e Ciocio è nato grazie alle sue invocazioni a tutti i Santi del Paradiso di darle la grazia di diventare nonna.
Nonno E, ovvero Suocero: "D'altronde cara, qual è lo scopo della vita se non fare figli..." Badate bene, lui usa il plurale per indicare la mia, di prole, ma parla con me perché sa perfettamente che finché non mi decido io, ogni suo desiderio di plurinipotame non è fattibile.
Zia Sister (ma non sitter,causa distanza che ci divide), ovvero sorella della sottoscritta: "Non fare come me perché poi te ne penti..." Sì tesoro ma tua figlia, detta anche mia Nipote, vale per sette figli.
Amica che ha appena partorito: "Dai è il momento giusto per farne un altro..." cara amica intanto pensa al tuo che è nuovo di zecca, poi tra qualche mese me lo ridici...
Marito Vigile: "Ma noi quando lo dovremmo fare il secondo??..."
Svariato mondo di parenti: "Oramai Ciocio è grande,è autonomo...."
...
Ma come grande? Ma se non arriva nemmeno ad un metro, anzi forse nemmeno a novanta centimetri, essendo io madre sconsiderata che non lo misuro mai...
Ma come autonomo? Ma se l'altro giorno, quando mi ha visto uscire (e badate bene, andavo solo a buttare la spazzatura) ha messo su una tragedia degna dell'Antica Grecia, con tanto di lacrime (finte) e urla (vere), che i vicini hanno pensato di chiamare il Telefono Azzurro perché ci venisse a fare una visitina...
E poi, se parliamo di autonomia, Ciocio porta ancora il pannolino (giustamente). E ho detto tutto.
Per quanto riguarda il tempo che passa, credo di avere ancora qualche cartuccia da sparare e di conseguenza la possibilità di aspettare ancora un po’...
Quel poco ancora per assaporare un'altro po’ di libertà, che soltanto adesso inizia a fare un tiepido capolino, quel poco ancora per goderselo in esclusiva, per dedicare a lui tutto il tuo tempo possibile, per concentrarsi totalmente su quello gnomo che ti gira per casa sperando così di fare un lavoro migliore....
Ma non quel tanto che ti faccia passare la voglia, quando ricominciare tutto di nuovo ti sembra un'opzione improponibile, un treno oramai passato, una strada che ti sei lasciata alle spalle da troppo tempo, e pensare solo di caricare di nuovo tutti e tutto in macchina e ripercorrerla di nuovo non ti sembra più la scelta giusta.
Domanda da un milione di dollari quindi…
Ai posteri l’ardua sentenza.

domenica 10 marzo 2013

Sulla Via della Conciliazione

Rassicuro subito tutti. Non è la via che porta a San Pietro, che di questi tempi meglio non disturbare…
Domani,alla fine,debutto. Debutto nel mondo della Conciliazione.
Tranquilli, non ho trovato lavoro, sia mai… entro dalla porta di servizio nel problema che assilla le donne degli ultimi venti anni, conciliare famiglia e quello che non è famiglia. Frequenterò un corso.
Sarò impegnata tre mattine alla settimana, frequenterò lezioni, ascolterò professori, pare che ci sarà anche uno stage, con la speranza di trovare,alla fine, un lavoro.
Quindi domattina sveglierò Ciocio ad un’ora dove lui abitualmente russa e sogna biberon, palle da calcio e bimbi, lo placherò con la sua dose quotidiana di latte,lo laverò e vestirò, lo porterò in macchina,affronterò una temibile strada tortuosa,stretta, anche un po’ sconnessa che mi causa incubi abbastanza ricorrenti e lo consegnerò tipo pacco celere alla NonnA, nonna con la A maiuscola. A quel punto la tortuosa strada diventerà in discesa e mi creerà meno incubi e mi lancerò verso questo corso. Ciocio verrà recuperato nel tardo pomeriggio da uno dei due componenti a scelta di questa famiglia: io o il Marito Vigile. Probabilmente voterò per il Marito Vigile, in quanto fare due volte la terribile strada in un giorno è troppo. Nel giorno che poi potrebbe decretare l’inizio della fine della vita da casalingapersceltaaltrui,non è proprio concepibile.
Quindi scoprirò cosa significa stare lontano da Ciocio per diverse ore in maniera abbastanza costante, dovrò incastrare i turni del Marito Vigile con la disponibilità della nonnA,dovrò ricordarmi dove dovrà essere la prole nei giorni giusti al momento giusto.
Se vi chiedete se sono preoccupata del distacco, vi dico che non so rispondervi… una parte di me a gran voce reclama che No, non sono preoccupata perché 22 mesi sempre io e te,te e io, mi sembrano abbastanza, che è arrivato il momento di ricordarsi di avere una vita oltre a quella di mamma, che ho sempre lavorato e che vorrei lavorare ancora e tanto, che preferisco incasinarmi la vita, sacrificare un po’ di tempo alla famiglia ma essere felice piuttosto che essere sempre a disposizione,semplificare la vita di tutti ma non essere totalmente soddisfatta.
Poi c’è una piccolissima parte di me, non sono sicura dove risieda esattamente e né se esista, ma che temo come Superman temeva la Kriptonite. Dentro questa piccola parte di me potrebbe esistere una realtà che non ho mai preso in considerazione, uno stile di vita che mai ho potuto pensare fosse lo stile giusto per me, un pensiero che rifuggo come la pioggia, il freddo invernale, la montagna, i film horror e la polenta.
Potrei scoprire che no,lasciare Ciocio non fa proprio per me, grazie, ci ho provato ma mi sbagliavo. Perché sono la mamma e me lo voglio crescere,e di lui non vorrei perdere nemmeno un minuto.
Non so se esista questa parte misteriosa, nè dove sia di preciso, se verso il cuore o verso il cervello. Ma spero di non incontrarla mai.  

lunedì 4 marzo 2013

(S)Oggetti transizionali

Nel fantastico mondo dei Cioci, esiste l'oggetto transizionale.
Dicesi “oggetto transizionale” quell’oggetto (pelouche, giocattolo, copertina, cencetto) che il Neonato fa Suo, in cui ripone tutte le sue sicurezze, lo aiuta ad entrare nel magico ed agognato (dai genitori) mondo dei sogni,che porta sempre con sé,compagno di vita e di sventura.
Oggetto che mai la mamma o il papà dovranno dimenticare, perdere, lavare,smarrire, pena l’inferno sulla Terra creato dall’erede in piena ansia da separazione da codesto oggetto.
Quando mancavano esattamente 90 giorni alla nascita di Ciocio, una coppia di amici regalò, a me e a Mister Vigile, Lui,il perfetto oggetto transizionale: un piccolo orsacchiotto di peluche,un musino dolcissimo, una tutina azzurra e un cappuccino coordinato. Io e Mister Vigile decidemmo che quello sarebbe stato il migliore amico di Ciocio, lo avrebbe stretto a sé e non lo avrebbe più lasciato. Con lui sarebbe stato sereno e tranquillo, con lui nel lettino non ci sarebbero stati problemi, nostro figlio avrebbe abbracciato il mondo dei sogni felice e contento.
E così Orsonno, ribattezzato da Mister Vigile dal binomio Orso più sonno,dormì in mezzo a noi per i successivi tre mesi per prepararsi al lieto evento.
Il primo incontro tra i due si risolse in un tiepido sguardo di Ciocio…”E’ ancora piccolo” ci dicevamo…”aspettiamo”…ci rassicuravamo.
L’indifferenza persisteva e quando Ciocio fu in grado di usare le sue grassocce manine non ci pensò un secondo: afferrò Orsonno e lo scaraventò fuori dal lettino.
A quattro mesi e mezzo, complice il primo dente, la prima febbriciattola e il primo raffreddore (tutto insieme ovviamente), Ciocio decise il suo oggetto transizionale: i capelli della sottoscritta.
Li afferrò con decisione, li tirò con forza, li attorcigliò intorno alle sue dita grassocce con sapienza. E decise che senza i capelli della genitrice non avrebbe più dormito, mangiato, giocato,vissuto.
Da allora sono passati quasi 18 mesi e si annoverano infiniti viaggi in macchina con me seduta nel sedile posteriore e la testa piegata di lato per permettere a Ciocio di agguantare bene almeno la metà della mia chioma;interi film guardati con la testa tirata da una parte mentre Ciocio beatamente dormiva e l’impossibilità di staccarlo senza azionare un pianto modello sirena vigili del fuoco; mal di schiena lancinanti dovuti a mezz’ore intere china sul lettino del figliol prodigo per farlo addormentare mentre l’erede creava riccioli consistenti e duraturi degni del miglior coiffeur.
Ciocio non si è mai pentito della sua scelta né è mai tornato indietro sui suoi passi, nonostante svariati tagli, una permanente, una contro permanente, infinite messe in piega durate il tempo di permanenza nel salone del mio parrucchiere di fiducia prima di incontrare le attenzioni del nano di casa.
Ciocio si addormenta beatamente affondando i suo artigli nella mia chioma, per fortuna fluente,crea riccioli intorno alle sue dita che non si fermano mai e tira, tira, tira incurante del fatto che la sua mamma non può staccarsi la testa dal collo e andare un po’ a vivere, ma condannata per il momento ad essere pronta sempre e comunque ad una sua richiesta tricotica.
Anche i capelli di nonnA,nonna con la A maiuscola,vanno per la maggiore quando quelli della genitrice mancano.
Marito Vigile, in preda a gelosia oscura e tremenda che si è insidiata nel suo cuore, ha iniziato a farsi crescere i capelli, con la speranza che Ciocio si attacchi alla sua chioma preferendola alla mia.
Il problema è che i capelli di Mister Vigile si sviluppano in altezza. E’ più alto di dieci centimetri e sta rasentando l’indecenza. Pare però che si sia arreso all’evidenza e che nelle prossime quarantotto ore sia prevista una visitina al barbiere di fiducia.
I capelli di mamma, per il momento, rimangono ben saldi nelle grinfie di Ciocio.
Per amore del piccolo ho deciso di farmeli crescere. Si attendono sviluppi.

martedì 26 febbraio 2013

Quando una donna si ammala

Succede che arriva quando senti già l'odore della primavera nell'aria, pensi che sei una roccia, che hai resistito anche quest'inverno, che mentre gli altri cadevano come birilli tu continuavi ogni domenica allegramente ad uscire, convinta di avere un sistema immunitario molto simile ai 300 Spartani che combatterono stoicamente per la loro Patria.
Poi anche gli Spartani furono fottuti.
Quindi ho passato l’ultima settimana a letto, in preda ad un’influenza spossante, infida, viscida, preda di un febbrone che nei picchi più alti mi ha spaventato, fatto sentire le voci, convinto di non guarire più e lasciare Ciocio a crescere con Marito Vigile, con scenari apocalittici di tredicenne sul divano, pancia all’aria e rutto libero…
Ovviamente da brava donna quale sono, riesco ad ammalarmi nella settimana più importante dell’anno.
In ordine cronologico ho perso:

  • Riunione preliminare di inizio corso,corso che presto seguirò
  • La mia squadra del cuore che ha giocato contro lo squadrone della morte, e contro ogni previsione li batte clamorosamente.
  • Attesissima finale di noto reality show che verte su una pratica a me oscura nella pratica ma dove teorizzo peggio di Aristotele: la cucina
  • Il mercato della settimana nel mio paesino, dove fanno un ottimo pollo arrosto
  • Carnevale dei bambini nel paesino di NonnA, dove ovviamente Ciocio ha presenziato con i Nonni, e dove pare abbia mangiato fette di torta come fosse a digiuno da mesi e bevuto acqua, cosa che mi auguro.
  • Le elezioni politiche
  • Causa invece insonnia febbrile, la Notte degli Oscar non l'ho persa

In tutto questo Marito Vigile pare che abbia sempre saputo dov’era suo figlio, lo abbia sempre vestito adeguatamente e coperto con ameni suppellettili prima di uscire (sciarpa e cappello), si sia sempre ricordato di portarlo alla nonnA prima di andare a lavoro e di prenderlo per riportarlo a casa, abbia giocato con lui rigorosamente senza giocattoli perchè "quando ero bimbo io si giocava per strada, mica ce l'avevo tutta questa roba...",lo abbia fatto addormentare ogni sera per sette sere nel suo lettino,si sia alzato per ogni pianto,si sia sempre ricordato di comprare il latte.
Il pane no,quello proprio non gli entra…
La tempesta è passata, si riparte. Pare domani ci sarà pane fresco in casa….

lunedì 18 febbraio 2013

Buoni propositi (che siamo sempre in tempo)

Dunque, buoni propositi per questo anno dispari...

1. Abbandonare definitivamente l'arte del giardinaggio. Oramai è chiaro che nel mondo vegetale esiste la leggenda di una casina...piccola, accogliente,colorata... questa casina pare essere il l uogo adatto per vivere, prosperare, abbandonarsi ad una vita fatta di tepore, acqua, salute... la leggenda però narra che varcata la soglia di questa casina, ogni essere appartenente al mondo vegetale viene colto nel giro di breve, brevissimo tempo, da una frenesia che lo spinge ad abbandonare questa vita lieve per mondi verdi migliori. A volte le leggende hanno un fondo di verità.

2.Imparare a cucinare perfettamente quei piatti salvacena che permettono di invitare, senza il pericolo di una lavanda gastrica, suoceri, parentame vario, vicini di casa, amici che vorrei rimanessero tali dopo aver mangiato da me. Per amor di cronaca i piatti salvacena perfetti per me sono: la lasagna al ragù che non tradisce mai; l'arrosto con patate al forno che ammicca complice dal suo vassoio; il pesce al cartoccio che benedice il giorno in cui lo hanno inventato, il cartoccio; verdure varie ed eventuali cucinate in maniera fresca, saporita, commestibile; crostacei ansiosi di abbandonare il proprio guscio per fauci fameliche. Ho invece un paio di cavalli di battaglia in materia di doloci, potrei sempre invitare tutti per il dessert...

3.La vita mi ha benedetto con amiche interessanti, in gamba,stimolanti e spiritose, per le quali purtroppo il tempo è scarso..quindi come buono proposito passare serate travolgenti con la Ninna, amica Esse, amica Elle, amica Gi, amica I, e quando possibile e la voglia ce lo consente, con la loro rispettiva prole.

4.Leggere, dormire, leggere, dormire, leggere, dormire...nello specifico leggere libri interessanti, a volte lievi, a volte intensi, libri di cui non riesci a staccarti mai, nemmeno alle due di notte,mollando Ciocio al MaritoVigile senza rimorsi

5. Ricordarsi,per l'appunto, che in casa con te e Ciocio pare vivere un altro bipede:Marito Vigile. Il Marito Vigile si compone del 50% di essenza di babbo di Ciocio, del 45% di ironia misto al sarcasmo che ben dieci anni addietro conquistò la sottoscritta,del 5% di consapevolezza di essere anche un marito e del restante 5% di capacità innata di infastidire per non dire di peggio la sottoscritta, facendole perdere la ragione portandola a livelli di pazzia ancora sconosciuti al genere umano. Ogni tanto quest'ultimo 5% pare prendere nettamente il sopravvento. Ogni tanto,invece, torna ai livelli di guardia. Insomma passare del tempo con questo esemplare di homo sapiens con cui condividi la casa, la macchina, il bagno,un figlio, un conto corrente, qualche sogno, progetti e speranze.

6. Essere per Ciocio una mamma che predilige la qualità alla quantità del tempo passato insieme, che riesce a ritagliarsi spazi per sè,che ha scopi diversi da giardinetti e pannolini. Ovvero: trovare un lavoro...ma forse, quest'ultimo, più che un buon proposito, è una speranza....


E voi che buoni propositi fate finta di perseguire??